Sembra che si sia fermata una città, quella città pallonara che spera di riemergere dai bassifondi in cui è precipitata ultimamente.
Zeman ha dato sicuramente una scossa, soprattutto nel finale di campionato e la logica dice chiaramente che, gettate le basi il primo anno, dal secondo si potrebbe ingranare la marcia giusta per cercare di raggiungere determinati traguardi. Successe l’anno della promozione in B nella stagione 1988/89 ma anche nel secondo anno di A nel 1992/93 quando tutta Italia pensava ad un Foggia sicuramente retrocesso.
Quest’anno non si vivrà una estate calda ma forse sarà giugno il mese giusto per fare le scelte, praticamente l’ultimo mese che separa il tecnico boemo dalla fisiologica scadenza del suo contratto.
Inutile girarci intorno. Tutto sembrerebbe legato alla mancanza di volontà da parte della società a riconfermare il D.S. Pavone al quale, oggettivamente e senza voler esser di parte, non si può rimproverare tanto considerando i calciatori che ha portato in rossonero e l’aumento di valore degli stessi dopo un anno di Zeman. Diceva Casillo che Peppino Pavone era bravo a scegliere i calciatori anche perchè li pagava poco e nel momento in cui li affidava al tecnico di Praga, gli stessi aumentavano per forza di valore.
Evidentemente ci sono dissapori tra società e direttore sportivo che vanno al di là del lavoro svolto. È una ipotesi ma, pur sforzandoci, non ne vediamo altre.
Certo è che rinunciare ad un progetto per provare a rigettare le basi per costruirne un altro, porterebbe ad una ulteriore perdita di tempo mentre avere una squadra che girava a mille sino a qualche giorno fa pensando a inserire 3-4, massimo 5 elementi per continuare a mantenere caldo il motore già dalla ripresa del campionato, sembrerebbe più scontato.
D’altra parte riportare Pavone e Zeman a Foggia è stato quel valore aggiunto che ha fatto accogliere la nuova società con il giusto entusiasmo. Una scelta che dovesse andare in una direzione diversa potrebbe essere accolta con diffidenza dalla piazza e magari potrebbe costare di più se si pensa ai calciatori che senza Zeman potrebbero lasciare Foggia e alla necessità di doverli rimpiazzare.
In questo momento tutta Foggia, in parole povere, aspetta un sì o un no.
(ph. Alessandro Forcelli)