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I tifosi rossoneri non fanno calcoli

Lo Zaccheria chiude i battenti. Avviene ogni anno, è inevitabile. Al tifoso in questi mesi mancherà. Come tutte le estati si aspetterà con ansia la sua riapertura per alimentare una passione, per tornare a gioire, per digerire una sconfitta, insomma per vivere.
Quest’anno lo Zaccheria non è stato il fortino inespugnabile di sempre, le soddisfazioni il Foggia le ha ottenute soprattutto fuori casa ma le coreografie delle curve, il calore del dodicesimo uomo, quell’atmosfera che ti fa battere più velocemente il cuore, ci mancheranno sicuramente.
Ci mancheranno anche le sciarpate negli altri stadi, i cori e gli applausi al di là del risultato solo per una fede, solo per sostenere la propria squadra ovunque e comunque.
Chi pensa che nell’ultima gara di campionato i tifosi rossoneri possano restare a casa perchè i giochi sono già fatti, non sa che da queste parti non si fanno calcoli, non ci si muove per opportunità o per comodità ma si segue una fede e la fede è difficile da spiegare, da razionalizzare.
I tifosi a Frosinone regaleranno all’Italia intera un’altra giornata di sport, certificheranno ancora una volta che questo campionato lo hanno vinto loro senza calcoli e senza certezze matematiche.
Poi calerà il sipario, questa volta veramente e tutti davanti al tempio, lo Zaccheria, aspetteranno con ansia che possa ritornare a rotolare quella ammaliante sfera di cuoio e che si possa ritornare a far sventolare i colori rossoneri in tutti gli stadi d’Italia.