di Salvatore Valerio
La Juventus perde malamente con lo stesso punteggio di campionato.
Una lezione alla Juventus da parte della Lazio di Inzaghi sul gioco e non solo. I bianconeri sembrano aver smarrito le giuste motivazioni ed anche una buona dose di concentrazione. Si è sbagliato l’approccio alla gara.
Doveva essere il primo trofeo dell’era Sarri.
Doveva essere la rivincita.
Si è letto di tutto nelle ore precedenti la partita ed anche dopo.
Qualcuno si è divertito a parafrasare un famoso programma di qualche tempo fa:
“chiamate Lazio 3-1 3-1 la Juve non risponde”. Battute a parte si deve dare il giusto risalto e merito all’avversario che giunge all’ottava vittoria consecutiva non a caso e si pone tra gli avversari più accreditati anche in Campionato. Inzaghi ha preparato bene la gara.La Juventus in questa partita ha palesato problemi già visti in altre contesti. Il reparto arretrato con De Sciglio e Alex Sandro lasciano tanti spazi in difesa.
Si tiene fuori un certo De Ligt (85 milioni di euro) che va a corrente alternata.
Nella zona nevralgica del campo si nota uno spento Pianic ed in avanti si lascia in solitudine Ronaldo, aspettando le giocate e le invenzioni di Higuain e Dybala.
Insomma la squadra mostra una sorta di involuzione e Sarri dovrà lavorare molto perché tutto questo non vada a ripercuotersi anche in campionato ed ancor di più in Champions dove incontrerà il prossimo 26 febbraio il Lione . Ma non è il Lione l’avversario da battere ma quella mollezza e mancanza di stimoli manifestati in questa partita.
Alla fine bisogna fare i complimenti alla Lazio e a Simone inzaghi artefici di una vittoria di prestigio.
Chapeau!