Da Cosenza ci regalano una foto storica, che sembra di un’altra epoca ma che serve a certificare che la passione di allora non è mutata e la presenza al San Vito era la stessa di oggi. Fu una partita, anche allora, da dimenticare. Quel giorno Alex Brunner, portiere di quel Foggia di Delio Rossi, quel Foggia che avrebbe dovuto provare a tornare in serie A, si calò tre volte per prendere il pallone dietro la porta. Segnarono Marulla e Tatti e tra le due marcature una sfortunata autorete di Bucaro. Anche allora, come qualche giorno fa, i tifosi cantarono e sostennero la squadra sino alla fine ma il risultato del campo fu favorevole ai “lupi cosentini”. Si dice spesso: “Oltre il risultato…” e le due foto a confronto testimoniano questa che poi è la filosofia di questi inguaribili tifosi.
Quel giorno, il 7 gennaio del 1996, il Foggia scese in campo con la seguente formazione: Brunner, Di Bari, Bucaro, Grandini, Bianchini, G.Tedesco, Sciacca, De Vincenzo, Bresciani, Kolyvanov, Mandelli. Una formazione di tutto rispetto, forse proprio come quella messa in campo da mister Grassadonia ma la tradizione a Cosenza, dopo 22 anni, è stata ancora a favore dei rossoblu.
Queste immagini sugli spalti, questa gente che non manca di far sentire il proprio calore dovunque e comunque, dovrebbero essere guardate da chi passa da questa società, anche fugacemente, per capire quanto sia pesante quella maglia che si indossa.
Nel 1996 3-0, nel 2018 2-0 e i tifosi sempre là con striscioni e bandiere a testimoniare, qualora ce ne fosse il bisogno, la loro eterna fede.