Quando ricevo il comunicato stampa del Calcio Foggia a firma del presidente, immediatamente deduco si faccia riferimento al comunicato precedente che parlava di una trattativa da dover annunciare da un momento all’altro.
Ed invece…niente di tutto questo.
Si parla di un disimpegno, del quale tutti erano ormai a conoscenza, ma della trattativa in corso niente di niente. Se il calcio a Foggia deve morire, ce ne faremo tutti una ragione ma sarebbe anche giusto capirne i motivi.
Cosa è successo nelle ultime ore? Chi ha deciso di alzarsi dal tavolo? Sono cose delicate e non basterebbe un comunicato ma una conferenza stampa nella quale qualcuno di noi potrebbe porre delle domande per cercare di comprendere.
Tra l’altro, nelle righe del comunicato, leggo della eventualità di lasciare le quote nelle mani della sindaca, la quale dovrebbe trovare la soluzione che il presidente non ha trovato. Eppure era stato proprio il presidente a dire che avrebbe lasciato la società nelle mani di un soggetto solido che avrebbe potuto continuare a portare avanti il progetto sportivo e non mi sembra che le mani del sindaco rappresentino il massimo della solidità.
Non entro nel merito della “non volontà” di cedere a talune cordate ma a questo punto la vendita dovrebbe trattarla l’attuale proprietà e non certamente un soggetto terzo che tra l’altro avrebbe la necessità di muoversi nel giro di qualche settimana, dovendo pertanto rivolgersi a chiunque.
Se il presidente ha deciso di andarsene lo deve fare senza condizioni ma soprattutto lo deve fare apertamente usando la sala Fesce dello Zaccheria e non tramite comunicati che, almeno il sottoscritto, magari anche per propri limiti, non riesce a comprendere.
Il rischio è di rimanere tutti con il cerino in mano, senza vincitori e tutti perdenti ma, prima di chiudere, il presidente faccia il suo ultimo viaggio alla volta di Foggia e ci metta la faccia.