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Se fosse brutto ma vincente?

di Mimmo Attini

E se fosse un Foggia brutto ma vincente? Se giocassimo una partita dove subiamo totalmente gli avversari pur vincendo la gara per uno a zero?
Da quando il boemo è tornato sulla panchina rossonera la piazza sembra vivere una spaccatura.
Da una parte i “pragmatici”, coloro che mirano esclusivamente al risultato. Anche una vittoria di misura a discapito del bel gioco, perché l’obiettivo principale sono i 3 punti.
Dall’altra parte ci sono gli “esteti”, coloro che rivendicano la cultura e il credo zemaniano indipendentemente dal risultato, perché alla fine è il bel gioco ciò che veramente conta. Per questi ultimi Zeman ha bisogno di tutto il tempo necessario per far apprendere ai suoi giocatori gli schemi di gioco.
Ma se per gli “esteti” zemaniani, il boemo va comunque assecondato, aspettato e non criticato, siamo sicuri che ai “pragmatici” basterebbe solo vincere anche se sopraffatti dell’avversario?
Personalmente ritengo che anche in questo caso pioverebbero critiche da ogni parte. I motivi sono diversi, ma fondamentalmente il Foggia in serie C non può essere dominato e sopraffatto perché i satanelli hanno il blasone e rappresentano una piazza calcisticamente troppo importante. Ma a quel blasone ha ovviamente contribuito mister Zeman che con il suo gioco ha portato il Foggia ad essere ammirato e apprezzato in tutta Italia. Zeman non è solo un allenatore, è una filosofia di gioco, è la ricerca maniacale del “bel gioco”, è colui che in serie A ha affrontato avversari blasonati senza snaturare i suoi meccanismi.
Ed allora siamo sicuri che l’importante è solamente vincere? Siamo sicuri che al popolo rossonero andrebbero bene vittorie senza meriti?
Certo, alcune volte può capitare di vincere senza meriti, ma ridurre il tutto ai tre punti conquistati sarebbe sicuramente riduttivo.
Quest’anno abbiamo due certezze, una società solida e che sa programmare. L’altra è mister Zeman e il suo modo di fare calcio. Lasciamoli lavorare.

(ph. Alessandro Forcelli)