Due lampi in una partita delicatissima e tre punti che possono essere determinanti per la drammatica corsa verso quella salvezza che, a 17 gare dal gong finale, è il principale obiettivo in questo difficile campionato per il Foggia Calcio. Così Pietro Iemmello ha cominciato questo 2019 come tutti si auguravano.
A poco serve rimarcare un gesto sottolineato dalla tv dopo il gol e poca importanza hanno le dichiarazioni rilasciate dal bomber rossonero ai microfoni tra il primo e il secondo tempo.
La tensione di una gara e la consapevolezza che un risultato diverso dalla vittoria, spesso possono fare brutti scherzi ma lo stesso Pietro sa benissimo che la sua gente vuole da lui la cosa che gli riesce meglio e cioè la capacità di gonfiare la rete, la capacità di poter fare la differenza anche in una partita mediocre della sua squadra.
L’entusiasmo per il suo ingaggio ad inizio stagione non può essere dimenticato da voci che girano sui social, da notizie raccontate da articoli che evidentemente non ritrovano riscontro nella realtà. Esiste un popolo che rappresenta la maggioranza assoluta che aspetta in silenzio le sue giocate vincenti che un tempo seppero fare la differenza e che lo accompagnarono nella sua avventura nei palcoscenici suggestivi della serie A.
La reazione di Iemmello deve esser vista come un’ulteriore prova di attaccamento alla città, alla sua gente, a quella maglia per cui lasciò la serie B per scendre nell’inferno della Lega Pro. A Foggia non si dimentica così come un attaccante non dimentica di far gol. Bisogna aver pazienza, bisogna trovare la forza per remare tutti insieme dalla stessa parte.
“Il Re è tornato” resta la frase più pronunciata da queste parti e se una sparuta minoranza fa più rumore di una maggioranza che ti vuole bene, non ti curar di lor ma guarda e passa.
Vai avanti e continua a fare gol.