Solofoggia.it

Questo è l’inizio della fine…

Sabato è finito un ciclo, è naufragato il progetto sportivo nato meno di due anni fa. Canonico non è riuscito a realizzare quanto aveva promesso, ha fatto ovviamente degli errori che lo pongono come principale responsabile del fallimento. A dire il vero i calciatori che hanno offerto quello spettacolo indecoroso contro il Monterosi non hanno aiutato la baracca. Calciatori svogliati, entrati in campo per dovere di firma e che non davano alcuna speranza già nel momento in cui l’arbitro ha aperto le ostilità. Somma è stato la vittima sacrificale, quello che forse ci ha rimesso più di tutti e alla fine se ne è andato in punta di piedi, così come era arrivato, convinto che la squadra evidentemente gli remava contro.
Fallimento completo quindi. A poco serve avere la certezza dell’iscrizione della squadra al prossimo campionato, cosa che non avvenne nè dopo il “secondo” Casillo nè dopo la retrocessione in C dell’era Sannella.
Ovviamente l’autogestione del prossimo anno passerà attraverso gli incassi ma è logico intuire che gli abbonamenti saranno fortemente ridotti e anche gli eventuali sponsor potrebbero fare un passo indietro. Tutto ciò vuol dire che prima o poi il Foggia non esisterà più, questa volta non ci sarà nemmeno più il paracadute della serie D, si sparirà e basta.
La realtà è questa, bisogna saperla raccontare.
È l’ora di un cambio di proprietà? Magari. Resta il fatto di comprendere, considerata l’assoluta impossibilità di una soluzione foggiana, perchè un imprenditore dovrebbe venire in una città depressa, con una amministrazione commissariata per mafia, dove si inaugurano soltanto supermercati e pizzerie?
C’è chi sostiene che ci sia la fila per prendersi la società, magari, ma che questa volta si faccia tutto in silenzio, si contatti Canonico e ci si chiuda tra quattro mura evitando ospitate in tv e la conseguente attenzione della stampa. Le vere trattative sono quelle che si fanno in silenzio.
Foggia sicuramente non meritava questo ma chi era in grado di offrire un epilogo migliore? Con i se e con i ma si possono fare centomila ipotesi ma questa volta bisogna fermarsi ai fatti.
Il progetto, ripetiamo è fallito, ma questo fallimento apre le porte del baratro e questa volta non si tratta di una frase fatta.

(Ph. Alessandro Forcelli)