di Massimo G. Marsico
- Inutile girarci intorno: quella del Foggia è stata una… falsa partenza: 1 vittoria e 3 sconfitte (consecutive)
- Ma non doveva partire forte per annullare subito la penalizzazione (-8)?
- Si sperava che dopo 4 partite (avendo 12 punti a disposizione) il Foggia fosse in classifica senza il meno davanti, invece è ancora ben sotto lo zero: -5.
- Per chi non se ne fosse accorto: anche senza la penalizzazione, Agnelli e compagni sarebbero in zona retrocessione.
- Ma non era stata costruita una squadra… “da serie A”?
- Il direttore sportivo non era il Nember…one?
- Grassadonia non era l’allenatore ideale per continuare sulla strada del “bel gioco” (tradizionale via del successo, dalle nostre parti)?
- Fino alla seconda di campionato nessuno aveva dubbi. A maggior ragione dopo l’esordio col Carpi.
- Eppure il campanello d’allarme s’era già sentito: in Coppa Italia, col Catania (1-3).
- Il Crotone, prima, ed il Palermo, subito dopo, hanno costretto molti a rivedere alcuni giudizi (evidentemente troppo positivi) e a ridimensionare le ambizioni (evidentemente eccessive).
- Ci ha pensato, poi, il Pescara a creare addirittura preoccupazione: se perdi contro una squadra non irresistibile (per non dire modesta), qualcosa (per non dire molto) non funziona.
- Ad esempio, la difesa: continua prendere troppi gol (vexata quaestio), molti dei quali evitabili (vero, Bizzarri?).
- Ad esempio, il centrocampo: continua a non… convicere (né in fase di possesso, né in fase di non possesso).
- Ad esempio, l’attacco: continua a segnare pochi gol (neppure uno su azione nelle ultime 3 partite).
- Se poi ci si mette anche la Dea bendata (vero, Mazzeo?)…
- Sicuro, poi, che Grassadonia non ci metta – a sua volta – del suo (Galano inizialmente in panchina a Pescara: perché)?
- E se fosse (anche) una questione di modulo?
- Siamo certi che il 3-4-2-1 esalti le caratteristiche degli uomini (attualmente) a disposizione?
- Molti interrogativi. Ed altri ve ne sarebbero…
- Si attendono, ora, risposte. Sin da mercoledì sera.