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Problema mentale o strutturale?

C’era una volta una squadra che cominciava a far parlare di sè, che convinceva anche i più scettici, che meravigliava anche perchè, costruita abbastanza frettolosamente, macinava gioco e punti, che stazionava stabilmente nelle prime posizioni in classifica. Questa squadra era ed è il Foggia di Cudinie il c’era una volta non riporta a mesi fa ma solo ad un paio di settimane or sono.
In questo periodo una buona prestazione almeno a tratti in quel di Crotone che non evitava comunque la sconfitta, una prestazione all’altezza contro il Benevento che lasciava la piazza rossonera delusa perchè meritevole del bottino pieno e poi due sconfitte difficilmente digeribili.
Si potrebbe affermare che due sconfitte consecutive ci possono anche stare durante una stagione ma l’involuzione evidente dalla gara contro il Brindisi sino a quella contro il Sorrento, solo per considerare due formazioni non certo trascendentali, è evidente e preoccupante.
Erano esagerati gli elogi allora e ingiuste le critiche di oggi? Cudini ha veramente perso il bandolo della matassa?
La spiegazione, come sempre, potrebbe essere una via di mezzo tra i due periodi chiaramente distinti e non confrontabili.
Sicuramente l’aspetto mentale ha la sua responsabilità. La squadra, dinanzi alle prime difficoltà, è risultata fragile, incapace di invertire la rotta ed è entrata in paura. Non si può spiegare diversamente un cambiamento così repentino nell’atteggiamento. Prima la squadra aggrediva l’avversario, pressava sul portatore di palla, metteva in difficoltà chi si trovava contro, ora sembra tutta un’altra squadra.
Magari la diagnosi è questa e, se così fosse, ci si può lavorare. Se viceversa fosse un problema di singoli, sarebbe un problema più difficile da risolvere perchè, sino al mercato di gennaio, praticamente tra due mesi, la situazione potrebbe diventare davvero drammatica.

(ph.Alessandro Forcelli)