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Pace, a Foggia salvò oltre il salvabile

Era l’inizio del terzo millennio, la società del Foggia Calcio viveva uno dei momenti più incerti della sua storia, tra promesse, illusioni, forti delusioni.
Al timone del sodalizio rossonero si passava da Nazzaro a Tomaselli attraverso Giorgio Chinaglia.
La stagione 2000/01, vissuta in C2, fu tormentata anche sulla panchina rossonera che era stata affidata prima a Lorenzo Mancano, al quale subentrò Arcoleo che a sua volta venne sostituito da Bruno Pace che, conquistando il nono posto a fine stagione, riuscì a conquistarsi la riconferma anche per la stagione successiva. Era quello il Foggia di Carannante, Tambellini, La Porta, Di Toro, Perrone, Molino ma anche dei fratelli Fuentes.
Nel 2001/02 Pace guidò la squadra sino ad un certo punto ma la sua grande capacità fu quella di cercare di tappare le falle di una nave che stava andando alla deriva. Cercò di andare avanti in campionato mantenendo unito il gruppo. La grande delusione della piazza crebbe dopo l’abbandono del suo calciatore più importante, Gigi Molino.
Successivamente la squadra venne affidata a Florimbi che concluse la stagione al quinto posto. Quel campionato verrà ricordato anche per i 7 gol di Vantaggiato e per l’arrivo di calciatori come De Zerbi e Delcore che avrebbero contribuito più avanti alla rinascita del Foggia. Di quella rosa faceva parte anche un giovanissimo Cristian Agnelli.
Ci sono stati allenatori importanti nella storia del Foggia per i risultati ottenuti sul terreno di gioco ma a Bruno Pace va sicuramente il merito di essersi trovato in un periodo molto difficile riuscendo ugualmente ad andare avanti ottenendo risultati con la grinta e la determinazione in un ambiente che aveva nella testa tanti problemi che, in altri contesti, avrebbero potuto determinare un crollo irreversibile.
Bruno Pace, chi a Foggia ha vissuto quelle stagioni difficilmente potrà dimenticarti.

 

fonte foto: forzapescara.com