Nel giorno della ormai molto probabile conquista della serie C, nel giorno dei sorrisi e degli abbracci qualcosa di apparentemente stonato stride con il contesto della giornata.
La curva non festeggia, gli Ultras non esultano perchè se è vero che il Foggia è una passione, è una fede, allora è altrettanto vero che la categoria è un dettaglio.
Gli Ultras non sono una entità astratta, gli Ultras è la sommatoria di tante teste pensanti, di tanta gente che osserva, pensa, si incontra, decide. E spesso non decide di percorrere la strada più comoda, quella più ovvia. Questa gente di certo resta al fianco dei propri colori, solo quelli.
Non sempre si possono condividere le loro idee perchè per giudicarli devi avere la loro stessa mentalità, devi vivere il loro mondo. Di certo c’è che chi segue il Foggia è fiero di loro quando riempiono gli stadi, quando colorano giornate grigie e campi sperduti ma di loro bisogna accettare tutto, il dolce e il salato.
Oggi hanno deciso di continuare a contestare la società con uno striscione eloquente. Si tratta della Curva Nord ma anche questo è un dettaglio. Anche questa volta qualcuno deve farsi un esame di coscienza, vedere se ha sbagliato qualcosa, se ha bluffato.
Chi lavora nello spettacolo, chi fa spettacolo sa che deve confrontarsi con la platea e oggi non ha preso gli applausi, quelli che sembravano scontati, oggi ci sono anche i fischi. Come si dice? Il cliente ha sempre ragione.
Quello striscione non vuole essere commentato, non vuole dividere le opinioni, merita solo una riflessione perchè questa gente non venga solo ricordata per i cori e per le coreografie. Sarebbe veramente molto squallido e riduttivo.
Questa volta la società non è stata contestata da un dissidente, da un tirapiedi, questa volta il dissenso viene dala parte più nobile del calcio foggiano, quello dei Tifosi, non a caso con la “T” maiuscola.