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Non c’è da stare allegri!

Venezia Foggia il giorno dopo. C’è chi è pessimista, chi ci crede ancora, chi pensa di avere già un piede in serie C, chi pensa e spera di poter vincere tutte le prossime partite. Apparentemente hanno ragione tutti, non ė facile dare un giudizio obiettivo e sereno a questa squadra ma la classifica non lascia spazio ad alcuna interpretazione, la situazione è maledettamente complicata.
Il Foggia a Venezia, anche solo con un pareggio, avrebbe avuto un punto in più ma soprattutto non avrebbe dato al Venezia quel vantaggio, quantificato praticamente in un ulteriore punto, che deriva dalla classifica avulsa, già perdente con il Crotone e al momento favorevole anche al Livorno. Non c’è da essere allegri.
Sapevamo che le ultime partite erano tutte finali, ma sappiamo anche che le finali si affrontano in un altro modo, tentando di vincerle soprattutto se i livelli tecnici in campo sono totalmente diversi così come apparso nitido a Venezia dove la squadra di casa, obbligata a vincere, avrebbe dovuto perdere almeno con tre gol di scarto. In effetti la differenza in campo tra le due squadre era talmente evidente che doveva portare alla vittoria del Foggia ma per farlo devi almeno provare a indirizzare la palla nello specchio della porta e, in tutto il secondo tempo, nonostante il vantaggio e l’assoluto possesso del pallone, la squadra di Grassadonia palleggiava serenamente ma senza impensierire il portiere avversario. Qualcuno in settimana aveva parlato di un debito con la fortuna ma quest’ultima non può da sola spingere il pallone oltre la linea di porta. Qualcosa va pure fatta.
Sentiremo ancora parlare di finali, sentiremo ancora parlare di determinazione ma alla fine chi continuerà a vivere le partite come finali saranno i tifosi sugli spalti, quelli che non tradiscono, che non si tirano mai indietro.
Sentiremo ancora una volta mister Grassadonia dire: “Grande pubblico ma ora tocca a noi“….e quando?