Foggia Cavese e Francavilla Foggia: due partite disputate nel giro di tre giorni, con lo stesso risultato a favore dei rossoneri ma con due prestazioni completamente diverse. Allo Zaccheria abbiamo visto un Foggia noioso, con poche idee nonostante le oggettive difficoltà dell’avversario mentre mercoledì la squadra di Marchionni è sembrata padrona del campo, guidata da una diversa determinazione e il risultato finale lo ha meritato tutto.
È difficile valutare una squadra che a distanza di 72 ore ha un cambiamento così evidente, eppure le assenze importanti avevano caratterizzato, in casa rossonera, entrambe le gare.
L’unica variante che può essere valutata è l’aver giocato in casa prima e in trasferta dopo. Se andiamo a guardare infatti i numeri, scopriamo che delle 13 partite vinte dal Foggia, ben 8 sono state vinte fuori dalle mure amiche. In pratica, nella stagione in cui il pubblico guarda il calcio solo seduto sul divano, il fattore campo, almeno per i rossoneri, risulta essere determinante, ma mentre un tempo era lo Zaccheria lo spauracchio delle squadre avversarie, oggi, contro la squadra di Marchionni, è più facile fare punti a Foggia che non a casa propria.
Evidentemente la squadra in casa sente il peso della vittoria a tutti i costi e questo ne condiziona la prestazione, mentre in trasferta, in modo più sbarazzino e non sentendo la responsabilità del risultato, il Foggia riesce ad esprimersi meglio sia sotto il profilo della prestazione che sotto quello del risultato.
Bisogna quindi sfatare, in questo finale di stagione, questo andazzo a partire dalla gara di domenica comtro la Viterbese, determinante, guardando la classifica delle due squadre, al consolidamento della posizione playoff dei rossoneri. Con i tre punti si aumenterebbe il distacco proprio dalla Viterbese che è la prima squadra subito dopo le attuali pretendenti agli spareggi finali.
Sarà solo un problema mentale ma, proprio adesso, bisogna risolverlo.
Il Foggia è in corsa e deve restarci