Le emozioni sembrano portare l’umore dei tifosi tanto in alto quanto in basso come in una corsa sfrenata su un ottovolante.
Poche giornate fa i calciatori rossoneri venivano addirittura fischiati subito dopo la realizzazione di un gol e adesso si sognano i playoff e tutto sommato anche a giusta ragione. Forse questo è proprio il bello del calcio, quel calcio che toglie e regala nel giro anche di una sola giornata e che mantiene tutti con il fiato sospeso sino ai verdetti matematici, quelli esaltanti o quelli devastanti.
Tutto questo gira intorno al calcio, intorno ad una squadra, nel nostro caso il Foggia, ma proprio la squadra, proprio l’artefice delle sorti sportive, alla fine riesce ad isolarsi da tutto e tutti cercando quell’equilibrio che è necessario e indispensabile per non perdere a rotta.
Può succedere quindi che dopo i fischi di Venezia la squadra vada a cogliere una preziosa vittoria a Salerno, magari contro ogni pronostico, e può succedere anche che l’entusiasmo che si avverte netto in città non distolga la squadra da quel percorso cominciato con umiltà ed impegno, con lavoro e con convinzione.
La speranza è proprio quella: rimanere con i piedi per terra non vuol dire non provare a sognare un epilogo importante per questo campionato; rimanere con i piedi per terra vuol dire affrontare uno dopo l’altro tutti gli avversari con la consapevolezza di essere in un buon momento ma con il rispetto che si deve ad un avversario anche quando tutto può far pensare ad un risultato già scritto.
È difficile, in questa fase, pensare per il Foggia ad un risultato diverso dalla vittoria ma guai a pensarlo in campo, guai a montarsi la testa, sarebbe veramente l’errore più grande, un errore che potrebbe rovinare un intero campionato.