di Alessio Mangano
Ora basta! Avevamo scelto di non parlare degli episodi di ieri, di parlare solo ed esclusivamente dell’entusiasmo che dallo Zaccheria può portare i rossoneri a giocarsi le proprie chances al Del Duca ma, a seguito delle decisioni del Giudice Sportivo, riteniamo di non poter rimanere in silenzio.
A Padova c’erano stati chiari e netti i cori dei soliti stolti che, in nome di una insignificante territorialità, offendevano gli avversari giunti in massa per sostenere la propria squadra, costringendo più volte lo speaker dell’Euganeo a diffondere annunci tesi a riportare la calma sugli spalti. Il giudice sportivo non ha fatto menzione, nel proprio comunicato, di sanzioni nei confronti della società veneta.
La settimana successiva i tifosi del Benevento, giunti allo Zaccheria, lanciavano più volte petardi prima in campo e poi nel settore che accoglie i tifosi rossoneri della Nord creando scompiglio e favorendo la reazione dei tifosi di casa. Il giudice sportivo decide di dare la stessa sanzione ad entrambe le società con la stessa motivazione.
Sull’arbitro Marinelli non volevamo esprimerci. Lo conosciamo a Foggia dalla serie C e negli scontri con i Sanniti è stato sempre contestato negli episodi dubbi. Noi gli auguriamo una splendida carriera ma al tempo stesso, non foss’altro per un fatto scaramantico, non lo vorremmo più allo Zaccheria soprattutto se in futuro ci toccherà ancora affrontare i giallorossi.
Per quel che riguarda le tre giornate a Gerbo diciamo che per un calciatore che ha appena subito un torto e che riceve, una volta a terra, una pacca provocatoria, ci aspettavamo il buon senso già in campo o al limite nel referto arbitrale. Purtroppo invece registriamo un’altra volta la mano pesante.
Noi vogliamo credere sempre nella buona fede, vogliamo pensare che anche un arbitro, come un centravanti o un portiere, possa avere la sua giornata no, ma vogliamo che gli sbagli non siano reiterati e continui perchè poi non riusciamo, con tutta la buona volontà, a continuare a pensare alla buona fede.
Non sappiamo se possa servire a qualcosa ma se la società cominciasse ad alzare la voce nelle stanze dei bottoni, sicuramente porterebbe l’attenzione sul fenomeno Foggia, che evidentemente non deve far notizia solo quando è imputato ma anche quando possa prefigurarsi la possibilità di essere vittima.