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La necessità di sbloccarsi

Oggi si ritorna ad abbozzare un sorriso, quell’ultimo triste ultimo posto è stato lasciato, la squadra ha risposto agli stimoli, probabilmente non eravamo al capolinea.
Spesso si era detto che il Foggia sembrava bloccato mentalmente, che le qualità tecniche venivano mortificate da una intesa di squadra molto approssimativa e che si correva il rischio che una rosa costruita per le parti alte della classifica, torvandosi a combattere tra gli ultimi, potesse soccombere inesorabiomente.
È bastato poi trovare subito il gol con la Cremonese, superare senza difficoltà il momento del pareggio dei lombardi e poi prendere il largo giocando in modo spensierato, senza alcun assillo e mostrando soprattutto a se stessi il vero valore della squadra.
Questa volta gli episodi non son serviti per condizionare il risultato ma a sbloccare un meccanismo che stava condizionando negativamente le prestazioni.
Ovviamente non si è giunti alla risoluzione dei problemi, si è solo data la possibilità al nuovo allenatore di poter lavorare su una squadra che, più che essere serena, comincia a capacitarsi delle proprie qualità e che è consapevole dei propri mezzi