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La macchina del fango!

Un momento no nella propria carriera è capitato a tutti i calciatori e la forza dei grandi è sempre stata quella di rialzarsi con una voglia, una caparbietà e una passione che appartengono ad alcuni soltanto. Cristian Agnelli è un calciatore che ha saputo mantenere coeso lo spogliatoio in questi 7 anni anche in situazioni paradossali come quelle dello scorso anno dove rappresentava da solo, con una società commissariata, il Foggia e tutti, e sottolineo tutti, coloro che sono passati da quello spogliatoio gli hanno riconosciuto questa capacità.
La settimana scorsa il suo ingresso in campo è stato accolto dai fischi, ieri il suo errore ha scatenato i social che lo hanno massacrato. Nemmeno l’errore di Bacchin in un Foggia Napoli o il colpo di testa di Moi al Partenio suscitarono tanta ira.
È un prezzo che devono pagare i calciatori foggiani come Padalino, come Quinto, come Agostinone in una città devota ai SS. Guglielmo e Pellegrino e pertanto amante dei forestieri. I foggiani devono fare qualcosa in più perchè giudicati raccomandati oppure indirizzati verso strade preferenziali. Tutt’altro.
Non sta a noi sapere se Agnelli sia da serie B, se possa giocare in questo Foggia, magari ne capissimo veramente, potremmo sicuramente sederci in panchina. Sappiamo solo che una icona del calcio rossonero, uno che ha vestito la maglia del Foggia oltre 200 volte, uno che ha lasciato i professionisti per sposare un progetto all’oscuro, un progetto che aveva l’unica certezza legata al rosso e al nero, anche dopo una partita mediocre, anche dopo un campionato mediocre, merita il rispetto di tutti per quello che è stato e per quello che è. De Zerbi prima e Stroppa poi non avrebbero mai lontanamente pensato di metterlo in disparte perchè lui è sempre stato il Foggia.
Sia ben chiaro, Agnelli non è un mio amico, penso di non averci mai mangiato insieme, non ho la sua maglia e probabilmente non ho nemmeno un selfie con lui e non ha bisogno di essere difeso da me ma, da foggiano, ancor prima che da tifoso e da giornalista, mi è d’obbligo applaudirlo sempre. Lui rappresenta la storia, la storia quella vera, quella importante, quella storia che non verrà mai offuscata da una prestazione opaca o da un errore, qualunque sia la relativa conseguenza.
Non avrei scritto niente ma certe affermazioni, determinati commenti hanno offeso una intera comunità, quella comunità alla quale mi onoro di appartenere.
Andrò anche controccorrente ma non mi vergogno di gridare con il petto gonfio:
CRISTIAN AGNELLI TUTTA LA VITA!