La città è ancora presa da affari che toccano la politica ma che con la politica hanno poco a che fare. Ancora qualche giorno e, complice la ripresa del cacio giocato, le attenzioni torneranno sul rettangolo verde e su tutto quello che riesce a girargli intorno.
In effetti c’è sempre stato qualcosa su cui discutere in questi giorni, dall’entusiasmo per un inaspettato terzo posto sino al divorzio da Federico Gentile, dai primi nomi circolati in chiave mercato sino a qualche “sussurrato” nuovo ingresso in società.
La passione del popolo rossonero si incendia davanti ad eventuali novità e poco importa se intorno a questi colori c’è chi è ottimista, chi non si fida, chi pensa che l’ostacolo sia già stato superato e chi pensa che quello più importante sia ancora all’orizzonte. La pluralità del pensiero è sempre una ricchezza e solo dove abita la passione può esserci anche un diverso modo di guardare al calcio.
L’importante è, come diceva il buon Caramanno, nessuno si tiri indietro sino al triplice fischio, le critiche possono partire solo dal minuto successivo e quindi mai distogliere la squadra che ha il compito, a volte arduo, di portare a casa risultato e punti.
L’impressione, ma magari è solo un’impressione, che prima o poi giungerà qualche novità, magari buona, ma che comunque va ipotizzata, discussa e affrontata con la giusta serenità e lontano dai campi di calcio.
Gli scoop, le sempre e sole “presunte” voci, in questo momento, non interessano nessuno. Parliamone a tempo debito.