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La Coppa Italia al Napoli

di Salvatore Valerio

Diciamo subito che non è stata una bella partita, ma non ci si poteva attendere di più dopo lo stop di tre mesi, causa pandemia da coronavirus. Ha vinto con merito il Napoli che è sembrata squadra più compatta e motivata. Bisogna fare i complimenti a Gattuso che è riuscito a trasmettere al Napoli quelle sue doti caratteriali. La Juventus esce da questa finale ridimensionata, facendo comprendere a tanti che si può anche avere una grande rosa di ottimi calciatori, ma se non viene debitamente assemblata e motivata si corre il rischio di diventare una squadra dove le individualità, anche caratterizzate da un notevole spessore tecnico, non fanno la differenza.
Buffon è stato il migliore , in una serata di mediocrità generalizzata della sua squadra, e tutto questo dovrebbe già significare tanto.
Primo tempo con i bianconeri che si rendono pericolosi con Ronaldo (unico tiro del portoghese della intera partita verso lo specchio della porta) che non riesce a sfruttare un malinteso della difesa partenopea. Un palo di Insigne e una bella parata di Buffon salvano la Juventus sul finale del primo tempo.
E’ la squadra di Sarri che cerca di fare la partita ma la manovra è lenta e il Napoli chiude tutti i varchi.
Nel secondo tempo c’è un calo fisico e mentale dei bianconeri ed anche stavolta sul finire del match,un grande Buffon respinge un colpo di testa di Maksimovic, successivamente il palo nega la gioia a Elmas.
Non ci sono i supplementari.
Ai rigori ha la meglio il Napoli che va a segno dagli undici metri con Insigne,Politano,Maksinovic e Milik .
Fatali per la Juve gli errori di Dybala e Danilo.
A Napoli può iniziare la festa.
Per Sarri un’altra occasione persa, dopo la finale di Supercoppa. Viene contestato dai tifosi per non avere dato un gioco ed una identità alla squadra, che nelle ultime due gare non è andata a segno .
Avremo la possibilità di vedere un pronto riscatto della squadra in Campionato ed ancor più in Champions?

Bello il gesto di sportività di Andrea Agnelli che alla fine della gara consegna le medaglie ai calciatori del Napoli insieme ad Aurelio De Laurentis.
A margine del commento alla partita ci sentiamo di dire la nostra sull’inno d’Italia cantato prima dell’inizio della partita da Sergio Sylvestre.
Attimi di silenzio ed imbarazzo si sono succeduti dopo la dimenticanza delle parole dell’inno del giovane americano vincitore della quindicesima edizione del Talent Show “Amici di Maria De Filippi”. Non per fare polemica inutile e far emergere un nazionalismo d’accatto, ma un inno nazionale è cosa seria e rappresenta l’identità di una intera
Nazione.
Un Andrea Bocelli sarebbe stata la scelta più giusta e non avrebbe disatteso le aspettative.