Ci sono dei momenti in cui è necessario applaudire e sostenere la propria squadra, la vera protagonista di questo risultato entusiasmante.
Il Foggia è arrivato al quarto posto, traguardo inimmaginabile sino a qualche giornata fa. Come al solito si dice che i meriti di un successo sono equamente divisi tra tutti ma è chiaro che questa volta i calciatori debbano meritare qualche consenso in più. Questo non certo per il concetto, per me banale, che alla fine sono loro che scendono in campo ma per il fatto di aver seguito troppe direttrici in una sola stagione. Aver ascoltato quattro tecnici, indipendentemente dal giudizio che si voglia dare a ciascuno di essi, è già una grande nota di merito se poi il risultato finale è questo.
Questi calciatori, i diversi allenatori, i tanti direttori sportivi, sono il frutto magari di scelte non sempre condivisibili e su questo ci si potrebbe confrontarsi all’ infinito ma oggi si è raggiunto un risultato e nello sport, si sa, alla fine questo è quello che conta di più.
Ora bisogna affrontare il futuro immediatamente prossimo e questo si raggiunge solo se c’è il sostegno di tutti, a partire proprio dall’ambiente. Oggi non è il caso di soffermarsi su chi era a favore e chi contro, chi sosteneva una tesi e chi ne appoggiava un’altra. Oggi è necessario applaudire chi ha ottenuto il risultato tra tante oggettive difficoltà ma bisogna farlo incondizionatamente seguendo solo la propria fede. Ci sarà tempo per gli approfondimenti, per le valutazioni ma facciamolo sotto l’ombrellone, alla fine dei giochi, quando finalmente si potrà tirare una linea.
Ora bisogna andare avanti, step dopo step, bisogna affollare lo stadio, colorarlo di rossonero perchè anche così si ottengono i risultati.
Le chiacchiere, come sempre, se le porta il vento.