Rischio testa-coda per il Bitonto a Nardò, ma il big match è allo Zaccheria
di MASSIMO G. MARSICO
Panchine… bollenti, nel girone H di serie D. Sembra difficile starvi a lungo seduti.
Ben 10 allenatori, infatti, sono già “saltati” . Gli ultimi sono stati, in settimana, Potenza a Cerignola, De Candia a Casarano, Favarin ad Andria e – un po’ a sorpresa – Martino a Vallo della Lucania. Segno che qualcosa non ha funzionato (il che appare evidente soprattutto a Cerignola dove si è dimesso il ds Di Toro). O, se preferite, che qualcosa può ancora essere messa a posto, dopo aver cambiato la guida tecnica (almeno nei desiderata dei presidenti).
A Bitetto, Catalano, Feola e Squillante il compito di rilanciare Casarano, Fidelis Andria, Cerignola e Gelbison. Le prime 3 società hanno (avevano?) obiettivi ambiziosi. L’ultima pone – ora più di prima – la salvezza come traguardo stagionale (largamente alla portata, se la squadra torna ad avere il rendimento di inizio torneo: 12 punti nelle prime 6 giornate).
Importante, per tutti gli esordienti, sarà partire col piede giusto.
Feola e Bitetto, allenatori di esperienza, debuttano in casa (Cerignola – Francavilla e Casarano – Gladiator). Le gare non sono proibitive (attenti, però al Francavilla: è reduce da 3 successi consecutivi).
Non impossibile, anche se in trasferta, la “prima volta” di Catalano (Gravina – Fidelis Andria) e Squillante (Brindisi – Gelbison). Il Gravina ha racimolato solo 4 punti nelle ultime 5 giornate e il Brindisi non vince da 6 turni.
Fu proprio il Foggia, subito dopo l’esordio (da dimenticare) di Fasano, il primo club a cambiare allenatore. E con Corda (al posto di Mancini) in panchina, la squadra non ha più perso: 6 vittorie (l’ultima col Grumentum) e 3 pareggi.
Talvolta, dunque, il cambio dell’allenatore paga.
Sta accadendo anche a Taranto dove Panarelli, domenica prossima, proverà con l’Agropoli (penultimo) ad inanellare la terza vittoria consecutiva (dopo quelle con Gladiator e Gelbison).
Ecco: altre volte, il cambio di rotta tarda ad arrivare. Come, per l’appunto, ad Agropoli (solo un punto, in 2 partite, per Procopio). E il rischio è quello di naufragare.
Il Foggia è al secondo posto, non più affiancato dal Fasano. La squadra di Laterza (che è alla guida del Fasano dal 2014: un dato che – in questo contesto – val la pena di ricordare…) sembra avere un po’ rallentato: solo 4 punti nelle ultime 3 partite. La sfida con la Nocerina (in trasferta) potrà chiarire se si è trattato solo di un affanno momentaneo e se i biancazzurri sono in grado di tenere il ritmo delle “grandi”.
Davanti a tutti c’è sempre il Bitonto. Dopo aver superato brillantemente il ciclo di ferro (Cerignola, Taranto, Brindisi e Casarano, una dietro l’altra), il calendario offre alla squadra di Taurino (5 vittorie ed un pareggio nelle ultime 6 gare, nelle quali non ha subito neppure una rete!) un po’ di respiro (almeno sulla carta). Ma vincere a Nardò non è facile. Ne sa qualcosa il Foggia. E conosce bene le insidie di questo testa-coda il tecnico dei neroverdi che l’anno scorso era in Salento.
E non è facile neppure vincere due partite di seguito in casa. Ma il Foggia deve provarci.
Di fronte si troverà il Sorrento (che non perde da 8 giornate: 4 vittorie e 3 pareggi, l’ultimo in casa con il Brindisi). La formazione di Maiuri (tecnico che predilige il 4-3-3), partita senza grosse ambizioni, si ritrova dopo oltre un quarto di campionato al quinto posto e si candida al ruolo di “sorpresa” del torneo.
La sfida dello Zaccheria è il big-match dell’undicesimo turno nel girone H (secondo il criterio caro a Brera): infatti, nessun altra gara somma i punti messi insieme dalle due squadre rossonere (37).
Completa il quadro della giornata Grumentum – Team Altamura.