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Il pensiero di Stefano Bucci

di Stefano Bucci

 

Prima di porre nuovi interrogativi, credo sia giusto riproporre il mio tweet di ieri, sabato 23 giugno 2018:

“Da cittadino foggiano che segue la squadra della propria città, sono profondamente indignato per le richieste della Procura Federale a carico del Foggia Calcio!
Premesso che nutro grande rispetto per i Giudici in generale, mi chiedo, proprio per la credibilità del sistema calcio e delle sue regole, come sia possibile emettere una sentenza su fatti che la Procura di Milano (che ha trasmesso gli atti alla Procura Federale) dovrà ancora accertare attraverso un processo? Siamo seri, emettere una sentenza esemplare per un reato ancora da accertare, può avere due motivazioni: l’incapacità o la malafede. Mi auguro, per il bene del mio Foggia, ma soprattutto per il bene del calcio, che l’onestà possa albergare nelle menti che emetteranno la sentenza”.

Al virgolettato del mio tweet di ieri, aggiungo tre quesiti:

1) perchè l’udienza di venerdì 22 giugno 2018 è stata presieduta dal Procuratore aggiunto Dott. Chinè, e non dal Procuratore Federale Dott. Giuseppe Pecoraro, che peraltro nei giorni precedenti aveva convocato la Società Foggia Calcio rappresentata dai propri legali nonchè dal Commissario giudiziale Dott. Nicola Giannetti?

2) Perchè il Dott. Chinè prende in considerazione gli atti trasmessi dalla Procura di Milano, e non ritiene necessario ascoltare proprio il Dott. Giannetti, che la stessa Procura aveva nominato a seguito del commissariamento della Società Foggia Calcio, e che aveva la reale situazione circa i contestati pagamenti in nero ai tesserati e non solo? Forse perchè avrebbe certificato l’inconsistenza di tale accusa?

3) Perchè vi è stata una sproporzione tra il patteggiamento di una parte dei tesserati che se la sono cavata con una squalifica che va dalle 2 alle 4 giornate (quindi una pena lieve), a differenza della Società Foggia Calcio la cui pena richiesta è stata quella di una retrocessione in Serie “C” con l’aggiunta di 6 punti di penalizzazione?

A questi quesiti, sarei felice aver risposta, ma non credo accadrà! Sono convinto che dietro questa storia vi è del pregiudizio, e mi fermo qui per non parlare di altro! Continuo ad avere fiducia nei Giudici e convinzione in una sentenza “giusta” e non “esemplare”!

Di esempi nel passato ne abbiamo visti tanti, a partire proprio da “Calciopoli” quando una sentenza “esemplare” colpì la Juventus nel 2006, retrocedendola in Serie “B”, e la cui colpa era quella di avere una dirigenza che intratteneva rapporti con i vertici arbitrali, condizione vietata dagli articoli del codice sportivo. Poi nel tempo è venuto fuori che tali rapporti venivano messi in pratica anche da altre società importanti. Troppo tardi per rimediare ad una sentenza “esemplare” ma “ingiusta”!