C’è un torpedone che parte per il ritiro, un torpedone che porta con sè le speranze e l’entusiasmo, la voglia di far bene, la responsabilità di non deludere le attese.
Come ogni anno il torpedone parte. Tanti, anche quest’anno, si sono fermati e tornano indietro. Questa volta è toccato al Campobasso e al Teramo, purtroppo è una ruota che gira e che prima o poi può toccare chicchessia.
Nel torpedone rossonero rivediamo vecchi volti, appartengono ai più talentuosi dello scorso anno. Belviso non ne ha sacrificato nemmeno uno. Al loro fianco calciatori di spessore, di categoria, gente che, almeno sulla carta, potrebbe far fare il salto di qualità a questo Foggia.
Certo sarà il campo a dirci se si è colpito il bersaglio al centro o si è mancato del tutto. È sempre così, sia quando vai al risparmio allestendo una squadra mediocre, sia quando investi denaro e pensi di aver già vinto. Il campo non perdona, è il bello del calcio, meglio così tutto sommato.
A noi va di fare un primo applauso leggendo la lista dei convocati, magari qualcos’altro si potrà ancora fare ma ora è giusto che mister Boscaglia veda i suoi uominj dal vivo per valutarli e dare il suo giudizio definitivo. La sensazione è che il tecnico sia stato accontentato, che abbia portato alla sua corte gente che sa vincere, che ha già vinto.
Il futuro comincia oggi.
Buona fortuna vecchio grande Foggia.
(pH. Alessandro Forcelli)