di Alessio Mangano
“Big Ben ha detto stop“. Alle ore 20 del 31 gennaio si chiudono le operazioni di mercato ed il Foggia, almeno sulla carta, ne esce rinforzato soprattutto perchè decide di non privarsi dei suoi uomini migliori o comunque degli uomini che in questo avvio di stagione erano stati più considerati degli altri. Alla fine, pertanto, i vari Deli, Kragl, Cicerelli, Chiaretti, Mazzeo, Iemmello, che radiomercato indicava al centro di ipotetiche trattative, restano a disposizione di mister Padalino mentre chi non ha trovato spazio sinora come Gori, Rizzo, Ramè e Rubin cercherà di realizzarsi altrove.
Rivoluzionata la difesa con elementi di indubbia esperienza come Leali, Billong, Ngawa e Ingrosso. Toccherà ora a mister Padalino l’imbarazzo della scelta per invertire una rotta che vedeva il Foggia subire sempre troppi gol. Resta per Padalino lo stesso imbarazzo nelle scelte da operare nel reparto avanzato della squadra dove il partente Gori viene rimpiazzato da Matarese che vanta, nonostante la giovane età, qualche presenza tra serie A e serie B.
Il cantrocampo sembra il reparto meno puntellato in questa fase del campionato. Sicuramente Greco, rispetto a Carraro, porterà quella saggezza e quella esperienza che furono determinanti nella sua scorsa esperienza con i rossoneri ma forse un altro elemento di spessore che, presumibilmente, era sul taccuino di Nember, non è riuscito ad approdare in Capitanata anche se sarà tutto da scoprire il giovane talento della Roma Marcucci che arriva a titolo definitivo e potrebbe essere un ottimo investimento se dovesse confermare sul campo quanto di buono si dice sul suo conto.
La speranza di tutti è che questa mini- rivoluzione, di entità inferiore rispetto a quella di esattamente un anno fa, possa dare i frutti che tutti si aspettano per uscire dalla pericolosa posizione in classifica nel minor tempo possibile.
C’è poco tempo ora per l’ambientamento dei nuovi, qualcuno probabilmente dovrà essere schierato da subito per impellenti necessità. Al Foggia in questo momento era necessario riportare esperienza e voglia di riscatto. Sulla carta sembra che il miglioramento ci sia stato anche se alla fine sarà sempre il campo ad emettere la sua inappellabile sentenza.