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Il clima dipende da tutti

Sembra di essere nel mezzo di una tempesta quando si ha difficoltà a trovare un porto sicuro e tranquillo. In definitiva, però, in un modo o nell’altro, ci sarà ancora un futuro per il calcio a Foggia. Significherà tifare per vecchi o nuovi calciatori che vestiranno la gloriosa maglia rossonera. I colori restano, gli attori passano ma si continuerà a soffrire e a gioire al di là di quello che tutti avrebbero sognato per il futuro prossimo. Se ne è parlato abbastanza, ora è il tempo di voltare pagina e provare una strada che possa portare a traguardi importanti.
Zeman ha perso l’occasione per dimostrare che il percorso di crescita del suo gruppo poteva portare ad un nuovo entusiasmo con risultati interessanti ed ambiziosi. Colpa sua? Colpa di Canonico? La realtà è che a gennaio si era parlato di un prolungamento, la foto per la gente l’avevano fatta insieme ma alla resa dei fatti, cifre o non cifre, è stato solo uno scherzo, tra l’altro anche di cattivo gusto per un popolo che vive di pallone.
Piuttosto mi ha fatto riflettere l’affermazione del boemo quando ha detto che non ha trovato l’ambiente giusto per lavorare al meglio e se fosse proprio così, figuriamoci come si potrebbe trovare un nuovo tecnico, sicuramente con un carisma inferiore, con un carattere diverso, con una società che ti lascia lavorare male. L’ambiente è il primo fattore che porta i risultati, il resto può venire da sè.
Canonico sa bene che d’ora in avanti sarà continuamente “monitorato” dalla piazza ma è altrettanto vero che la piazza deve mettere la società nelle condizioni di operare senza critiche a prescindere. Nel calcio, come nella vita, le processioni si vedono al rientro. Che si programmi la stagione e poi si dovranno necessariamente tirare le somme.
I ricordi sono belli, entusiasmano, ti fanno sognare ma questo è il momento di trovare il porto sicuro, è necessario per il futuro, perchè nello Zaccheria non ci coltivino il grano.