Sparire dal calcio professionistico è sempre una sconfitta che tocca spesso a tifoserie calde e passionali. Il Bari lascia il calcio che conta, ripartirà presumibilmente dai dilettanti e proprio a Foggia riusciamo a comprendere lo stato d’animo della piazza, avendo vissuto sulla nostra pelle tante tristi e simili vicissitudini.
Le rivalità sono belle perchè esistono, perchè c’è la possibilità di affrontarsi sul campo, perchè esistono le due tifoserie che si devono beccare con sfottò e slogan. Diciamocela tutta, dal 5 giugno proprio il Foggia ha compreso chi sono i suoi nemici veri nel calcio, chi ha votato in un certo modo in un Assemblea di Lega per affossare una rivale, chi ha sputato veleno e invettive pure di screditare una squadra comunque più forte sul campo.
Oggi a Foggia hanno compreso che forse al sud bisogna fare squadra perchè al sud esistono ancora le piazze calde, le migliaia di spettatori sugli spalti. Con il Bari il calcio perde molto, perde quella passione vera e genuina che questo sport porta con sè. Il Foggia ha aspettato 20 anni per rincontrare i cugini baresi, quest’anno sarebbero state tre le squadre in serie B, purtroppo non sarà così. Sarà una serie B con meno spettatori, con uno stadio “mondiale” in meno, con una protagonista in meno.
Non entriamo nelle responsabilità di chi ha determinato tutto ciò ma, da quello che si legge sui social e che si percepisce per strada, nessuno a Foggia gioisce per la morte di un rivale, di un concorrente, noi a differenza di certe realtà del nord, con qualche centinaia di tifosi sulle tribune, vogliamo superare gli altri con i gol e le vittorie, non con mezzi che esulano dai nostri meriti.
Un abbraccio ai baresi, sapremo aspettarvi come avete fatto voi con noi.