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I cavalli di ritorno non sempre…

Ci sono dei calciatori, dei tecnici, dei presidenti che legano il proprio nome ad un periodo di militanza in una determinata squadra e contribuiscono a riempire le relative pagine della sua storia. È il bello del calcio. Uomini che sembrano avere la maglia attaccata sulla pelle, che sono un tutt’uno con il pubblico, con i tifosi.
A Foggia non potranno essere cancellati determinati periodi e determinati uomini come Nocera e Pirazzini che scelsero di indossare una sola maglia sino alla fine della propria carriera ma comunque si resta legati anche a coloro come Signori, Baiano, Barone, Mancini, Shalimov, Di Biagio, Salgado che furono determinanti nel periodo in cui vestivano la maglia rossonera e che continurono a essere rispettati anche quando decisero di indossare casacche diverse.
Esistono quelli poi come Casillo e Zeman che seppero scrivere insieme capitoli importanti della storia rossonera ma che non seppero ripetersi successivamente per svariati motivi, compreso quello di non aver più l’entusiasmo di vent’anni prima. Alla lunga, per quel che li riguarda, torneranno impresse nella mente dei tifosi solo le immagini degli anni novanta assolutamente non offuscate da quelle di un ritorno non proprio entusiasmante.
Ho letto di un possibile, fattibile, magari difficile, ritorno di Antonio Vacca dopo soli 6 mesi di esperienza in quel di Parma. Antonio è stato un protagonista di tutto rispetto nella storia del club degli ultimissimi anni ma giunse a Foggia per giocarsi le sue carte, per cercare di sfondare definitivamente in una piazza importante e per provare a volare nel magico mondo del calcio italiano. Tutto sommato ci è riuscito perchè a gennaio il Parma voleva costruire una squadra per raggiungere la A e puntò su di lui. Oggi il suo ritorno a Foggia sarebbe come un passo indietro per lui, non riuscirebbe più ad avere gli stessi stimoli di chi, proveniente dalla Reggiana, arrivava in un club ambizioso ed in una poazza calda.
A Foggia deve arrivare chi ha voglia di scoprire l’ambiente, chi ha voglia di far parte di un gruppo, chi non deve misurarsi con il proprio passato.
Vacca resterà nel cuore dei tifosi per quello che ha dato, così come ci resterà mister De Zerbi che ha saputo portare gioco ed entusiasmo a Foggia, al pari di Stroppa che, con serietà e applicazione ha riportato il Foggia laddove forse meritava di arrivare.
Tutto ciò è il passato e appartiene alla storia per il momento. Magari in futuro qualcosa potrà cambiare e potranno verificarsi le condizioni per un qualsiasi ritorno. Ora bisogna andare avanti e non fermarsi a guardare indietro.
A me i cavalli di ritorno non sono mai piaciuti.