Ipotesi, supposizioni, anticipazioni. Tutto vano. Dal campo di allenamento non filtra niente. Con Rossi è pressocchè impossibile anticipare una formazione, un modulo. Dicevamo giorni fa che lui punta sul gruppo ma un gruppo non diviso in prima o seconde scelte, sino all’ultimo chiunque può andare in campo contro il Giugliano. Così facendo la rosa non è più corta, le scelte non diventano più obbligate. Questo vuol dire lavorare sul collettivo e quando si parla di Rossi, il lavoro è, almeno per lui, un lavoro a 360 gradi, 24 ore al giorno. Il tecnico è uno che si isola e studia l’avversario, decodifica minuti e minuti di azioni degli avversari e prepara la sua partita.
Il calcio, si sa, non è una scienza esatta, la imponderabilità di questo sport rischia sempre di scompaginare le pagine ma in questo caso si parte con il piede giusto, con la coscienza a posto, con la consapevolezza di non aver lasciato nulla al caso.
Con Delio Rossi non provate mai a parlare di quello che è stato, della sua squadra prima del suo avvento, non annoiatelo con discorsi che esulano dal terreno di gioco. Non vi ascolterebbe, ve lo assicuro. Lui pensa, ma veramente, agli allenamenti, alla gara del turno successivo. Già parlare della gara che è andata non lo appassiona più.
Grazie a lui probabilmente si tornerà a parlare soprattutto di calcio giocato, quello che ha sempre appassionato la gente.
D’altra parte se si diventa grandi è perchè si sa approcciare al proprio lavoro seriamente, farlo poi per quella che è stata da sempre la sua squadra, diventa ancor di più valore aggiunto.
(Ph. Alessandro Forcelli)