di Mimmo Attini
Vittoria importantissima quella del Foggia di Grassadonia contro l’Ascoli. La squadra marchigiana si è presentata allo Zaccheria con le idee ben chiare. Del resto, lo stesso mister ascolano, Vincenzo Vivarini, aveva dichiarato in conferenza stampa prepartita che sarebbero venuti a Foggia per giocarsela a viso aperto. In effetti, l’Ascoli ha fatto una grandissima gara mettendo alle corde i rossoneri per ampi tratti del match.
Sui social si leggono un misto di sensazioni. Ci sono coloro che, partendo dalla considerazione che la seria B è un campionato tutt’altro che scontato, riconoscono ai satanelli la facoltà di aver vinto una partita difficilissima contro un’avversaria ben determinata. Ad altri è piaciuto lo spirito di sacrificio dei rossoneri che sono riusciti a portare a casa i 3 punti anche se la partita l’ha fatta l’Ascoli. L’importante è stato fare ulteriori punti per allontanarsi dal fondo della classifica. Senza penalizzazione i punti dei satanelli sarebbero 12, in piena lotta serie A.
E poi ci sono coloro che, nonostante la terza vittori consecutiva e una classifica non più mortificante, criticano ancora Grassadonia perché il gioco continua a latitare. Manca la fase difensiva considerando che si prendono gol fotocopia. Per alcuni, la stessa involuzione di Mazzeo è da trovare nel gioco che il mister foggiano fa fare al bomber rossonero. Fabio sembra lontano parente del giocatore ammirato lo scorso campionato. Anche il possesso palla sembra troppo sterile; mai una verticalizzazione e lo stesso Carraro si limita a svolgere il suo compito in modo scolastico senza mai un guizzo per un passaggio filtrante per mettere le punte davanti al portiere.
Ora, al di là delle divergenze di vedute, fare punti e conquistare una vittoria anche quando non la meriti può essere un segnale da grande squadra. Non era semplice vincere la terza partita consecutiva considerando che molti giocatori non si erano nemmeno allenati in settimana perché non al meglio, vedi Galano o Kragl.
Certo, il Foggia deve ancora crescere e acquisite gli schemi e le giocate che vuole il mister. Lo stesso Grassadonia, in conferenza stampa, avevo più volte sottolineato che giocare con lui non è facile e che ci vuole tempo e abnegazione per apprendere quei meccanismi che lui chiede ai suoi uomini.
Vincere una partita che non meriti di portare a casa non è una bestemmia, del resto a Pescara abbiamo perso una partita che abbiamo dominato e nessuno ha detto nulla. Se oggi gli abruzzesi sono primi in classifica è anche grazie a quei punti immeritati presi contro il Foggia.
Quindi bisogna continuare a fare quadrato attorno alla squadra e il suo mister. Gli uomini ci sono e le vittorie stanno arrivando. L’unico credo che dovrà sempre esserci è quella di squadra affamata che non molla mai.
Il popolo rossonero questo lo sa e lo ha percepito soprattutto quando, negli ultimi minuti di difficoltà contro i marchigiani, non ha mai smesso di incitare i propri beniamini.
Bisogna pensare partita per partita, un passo alla volta, ma tutti uniti.