di Mimmo Attini
Sambra paradossale, ma una piazza quasi totalmente unita nelle critiche feroci contro il mister non si era mai vista.
In effetti, leggendo i tantissimi commenti sui social sono in tanti ad augurarsi l’esonero di Grassadonia. Le colpe sono ormai risapute, in primis quella di non aver dato un gioco e una propria identità alla compagine rossonera.
In tutto questo, la conferenza stampa del mister ha avuto il sapore di un amaro sfogo di un uomo che si è visto attaccato anche sul piano personale.
Addirittura si è letto di persone che si augurano la sconfitta del Foggia per vedere il suo esonero.
Grassadonia non ha affatto nascosto le difficoltà ma non ha mai accampato alibi o giustificazioni. Per lui conta il lavoro perché è solo con l’impegno e il sudore che si ottengono risultati.
Sentirsi attaccato da molti non aiuta certamente la tranquillità di un ambiente che, mai come ora, ha bisogno di incoraggiamento.
Personalmente non ho mai amato i “tutti contro uno”, soprattutto se quell’uomo solo al comando è il mister della mia squadra.
Così come non credo che un cambio di allenatore ad oggi possa portare un cambio di rotta.
Il mister conosce i suoi uomini e gli stessi si sono espressi a suo favore.
Il Foggia ha bisogno di punti, ma soprattutto di un ambiente che si compatti attorno ai ragazzi e al mister.
Mai come adesso c’è bisogno di un gruppo unito, con giocatori, mister e tifosi che remano nella stessa direzione.
Il popolo rossonero già in altre situazioni ha saputo dimostrare cosa significa essere il dodicesimo uomo in campo, e saprà sicuramente farlo anche a Livorno.
La squadra e il mister hanno bisogno di noi …