di Mimmo Attini
Quello visto a Cosenza è un Foggia in netta involuzione; mai in partita e imbrigliato tatticamente dai calabresi.
Leggendo i vari commenti sui social, si ha l’impressione che a tutti è parso di capire che ai satanelli manchi non solo un gioco di squadra ma anche carattere. Sia chiaro, nello sport ci sta perdere, ma farlo senza una minima reazione non è assolutamente piaciuto al popolo del web. Il primo ad essere chiamato in causa è lo stesso mister Grassadonia. Lui dovrebbe essere il primo a caricare i suoi ragazzi, a dare schemi e geometrie. Ed invece, a molti, il suo calcio non piace. In tantissimi non riescono a percepire il suo gioco. Le giocate sembrano occasionali e dovute più alle abilità dei singoli che a vere e proprie trame di gioco.
È un Foggia assolutamente camaleontico; una squadra che, nonostante la sconfitta, domina con la capolista a Pescara e vince meritatamente contro il Benevento, formazione destinata a battersi per la serie A. Ma poi, viene nettamente dominata in casa con l’Ascoli e perde oggi a Cosenza contro una squadra che sulla carta appare inferiore ai rossoneri.
E menomale che la pausa doveva servire a rigenerare quei giocatori che avevano speso tanto!? Il Foggia sembrava andasse ad una velocità inferiore rispetto a quella degli avversari.
In molti sono convinti che la vittoria di oggi del Cosenza sia merito esclusivo di mister Braglia che ha saputo battere Grassadonia sulla tattica e sulla aggressività. Il merito del mister calabrese è stato quello di aver impostato la partita giocando un calcio semplice, imbrigliando i rossoneri sul possesso e sulle fasce facendo emergere tutti i limiti del Foggia.
Per tutta la partita i satanelli non sono mai riusciti a cambiare marcia e a trovare soluzioni valide per invertire il ritmo di gioco. Nettamente dominati dal modulo di Braglia.
Complimenti al Cosenza ma il campionato è ancora lungo e la salvezza è a portata di mano. Serve solidità, unione di tutto l’ambiente rossonero. Ma probabilmente servirà anche affrontare partite in modo diverso perché i punti si fanno giocando anche in modo concreto senza necessariamente pensare ad un ipotetico bel gioco.