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Cosa vi aspettavate?

Era inevitabile che le curve si sarebbero fatte sentire. Prima la sud con uno striscione e poi la nord con un comunicato. Certamente la sostanza è che la tifoseria è attenta, non si fida delle parole, è stanca dei teatrini. Potremmo riportare l’umore di chi chiacchiera nei bar gustando un caffè o di chi esterna la propria preoccupazione sui social, scriveremmo probabilmente le stesse cose, esterneremmo le stesse preoccupazioni.
Eppure chi tifa per il Foggia avrebbe dovuto stringersi intorno ad una società che si è trovata a perdere un campionato senza aver potuto giocare sino alla fine, che si è ritrovata senza più incassi da un giorno all’altro ed invece la stessa società ha fatto di tutto per allontanare la piazza rendendo pubbliche le proprie beghe interne senza pudore e in modo molto plateale.
I tifosi hanno saputo che si vendeva a Follieri mentre successivamente si sono resi conto che una eventuale cessione ad altri non era nemmeno presa in considerazione. Pertanto la gente si chiede e ci chiede: ma il Foggia è in vendita?
Molte delle responsabilità di queste incomprensioni derivano dalla totale mancanza di informazione, pertanto i dipendenti vanno via ma nessuno lo sa dalle fonti ufficiali. Si parla di ritiro, si parla di annullamento dello stesso ma la società non chiarisce. Ecco, ogni tanto, due righe per riportare il mondo virtuale verso i giusti binari non guasterebbero e forse potrebbero ricompattare l’ambiente. Invece si sceglie una strada diversa, per noi quella sbagliata, e si finisce per ritrovarsi in un vicolo cieco, senza l’appoggio del mondo ultras.
I prossimi giorni saranno cruciali, ognuno verrà allo scoperto e verrà giudicato dalla piazza. Cosa ci si poteva aspettare? Il tempo dei tarallucci e del vino è ormai terminato.