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Cosa rimane dopo il Pescara

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di Mimmo Attini

Il Pescara di Zeman espugna lo Zaccheria ma il Foggia avrebbe nettamente meritato la vittoria. Stroppa mette in campo cinque dei nuovi arrivati e da subito si ha la sensazione che i nuovi innesti siano veramente gli uomini di categoria tanto attesi da tutto l’ambiente. Ovviamente bisogna considerare che i nuovi arrivati non hanno ancora i novanta minuti nelle gambe così come non bisogna dimenticare che Mazzeo e Nicastro rientravano dopo mesi di stop per infortunio.

In effetti se si guardasse esclusivamente il risultato finale sembrerebbe il solito Foggia casalingo del girone di andata dove, pur mettendo impegno, i rossoneri non hanno mai dato quella sensazione di adeguatezza rispetto alla cadetteria. Invece quello sceso in campo contro gli abruzzesi è un Foggia che gioca, crea occasioni, prende legni, spreca e paradossalmente prende gol nell’unico contropiede concesso agli avversari. Sembra paradossale ma è così. Il Pescara di mister Zeman è un lontanissimo parente di quello visto e ammirato nel meraviglioso periodo di Zemanlandia quando l’unico credo del boemo erano pressing alto e gioco costantemente proiettato all’attacco.

Il Pescara visto a Foggia è una squadra cinica, in alcuni frangenti quasi catenacciara e messa agli angoli da un Foggia sempre più padrone del campo. Purtroppo un errore di Mazzeo in attacco e il mancato fallo tattico di Agazzi hanno concesso il gol agli avversari.

Come sempre il colpo d’occhio dello Zaccheria è fantastico. Stadio gremito probabilmente anche per la curiosità di vedere i nuovi arrivati. E a fine match i giocatori hanno comunque raccolto l’applauso dai propri supporters.

Eppure nonostante la netta superiorità del Foggia, il popolo del web si è praticamente diviso in due fazioni. Da una parte i sostenitori di Stroppa che riconoscono al mister la capacità di aver allestito in pochissimo tempo una squadra che è stata padrona del campo. Dall’altra i detrattori del mister che invocano ormai da tempo il suo esonero.

Ma cosa non viene perdonato a Giovannino? Molti parlano di mancanza di gioco paradossalmente proprio nella partita in cui il Foggia ha messo alle corde una squadra ben collaudata come quella di Zeman. Per altri ormai non ha più il polso della situazione, non sa leggere le partite e sbaglia i cambi. Altri sostengono che la vecchia guardia ha smesso di seguirlo; per altri non è adatto alla cadetteria. Praticamente ogni giorno ne viene fuori una nuova per denigrarlo.

 Stroppa nel dopo gara non ha cercato né alibi né scuse; crede nei suoi uomini, nel lavoro e nell’impegno quotidiano perché questo è la sua unica fede. La squadra è stata totalmente rinnovata e altri giocatori arriveranno. Purtroppo serve tempo per amalgamare un nuovo gruppo .

La salvezza è a soli due punti e siamo sicuri che il mister e i suoi uomini lotteranno fino alla fine. Dividersi adesso non ha senso. Ora più che mai serve tranquillità nell’ambiente e nella tifoseria. Il Foggia ha bisogno dei suoi tifosi e dello Zaccheria; ha bisogno del sostegno della propria gente che canta, saltella e magari evita di lanciare le bombe carta nella porta difesa da Guarna. Abbiamo constatato in passato che la Lega non fa sconti quando si tratta di penalizzare il Foggia ed allora perché rischiare la squalifica del campo oltre alle solite multe da pagare, paradossalmente mentre con degli striscioni si chiede l’allargamento dello stadio e i biglietti.