Davide Pelusi, nell’ultima conferenza stampa, a domanda precisa sull’inserimento del Foggia nel girone H, aveva risposto di aver avuto precise rassicurazioni sul fatto che se i tifosi rossoneri si fossero comportati bene, non avrebbero avuto alcun problema negli stadi del girone H.
Il Foggia è ancora in ritiro, i tifosi non conoscono ancora la propria squadra ma mentre sta per giungere l’esordio, non in campionato ma solo nella Coppa Italia Dilettanti, da Brindisi non arrivano certamente messaggi distensivi per questa prima trasferta.
La logica purtroppo prende il sopravvento. Chi decide la formazione dei gironi dovrebbe prevedere questi problemi e quando da Foggia, meglio specificare dalla piazza, si viveva la speranza di andare in un altro girone, come avvenuto lo scorso anno per Bari e Avellino, lo si faceva non certo per giocarsela con avversari di levatura inferiore ma per potersela giocare dappertutto ad armi pari.
Ancora una volta, ancor prima che cominci la stagione, riusciamo a dimostrare all’intera nazione di essere evidentemente figli di un dio minore o meglio di non aver saputo ottenere quello che per Bari e Avellino risultò essere assolutamente logico.
Abbiamo vissuto in categorie superiori ma conosciamo, nostro malgrado, anche i Dilettanti. Non ci aspettiamo tappeti rossi da nessuno, sappiamo che molte gare, al di là delle assicurazioni, ce le seguiremo da casa. Avremmo voluto un po’ di coerenza in certi comportamenti del Palazzo ed invece, ancor prima del fischio di inizio, ci ritroviamo l’accoglienza che, per il nostro vissuto, non ci meritiamo.