È sembrata questa la settimana del ridimensionamento. Questa torrida estate, questa nuova avventura di Gianluca Grassadonia era stata un continuo crescendo di emozioni ed entusiasmi, a partire dalla richiesta di retrocessione in C da parte della Procura Federale, attraverso la sentenza di primo e di secondo grado, attraverso una campagna acquisti che, cominciata in sordina, aveva piazzato i suoi migliori colpi proprio negli ultimi giorni, sino ad arrivare ad un esordio di campionato che, con una formazione da far scendere in campo praticamente obbligata, aveva illuso, forse oltre misura, gli oltre 7000 abbonati ma anche tutti coloro che avevano voluto assistere alla gara sugli spalti o alla tv.
Poi l’incontro con il passato, con quel Giovanni Stroppa incontrato forse troppo presto, le parole pungenti di quest’ultimo che comunque facevano riflettere ma, soprattutto, una sconfitta che fermava quel continuo crescendo e che ricordava al Foggia e a tutto l’ambiente che il campionato è lungo e difficile, che bisogna affrontarlo con la giusta concentrazione e con la dovuta determinazione evitando di farsi guidare da facili illusioni.
Uno schiaffo salutare? Il Foggia ne avrebbe fatto tranquillamente a meno ma se proprio bisogna guardare al bicchiere mezzo pieno, Grassadonia farà bene a trovare tra i cocci di Crotone, le giuste indicazioni che, complice la sosta, dovrebbero portare ad un diverso approccio alla gara in vista della sfida con il Palermo.
Qualche acciaccato potrebbe essere recuperato e l’abbondanza dovrebbe cominciare a diventare la vera risorsa di questa squadra. Non si pensi a sconti di pena, si consideri sempre il fatto di essere ultimi e distanziati. Solo così non si perde la concentrazione e si può pensare di mettere in ogni gara qualcosa in più, anche solo caratterialmente, rispetto all’avversario.