Ve lo ricordate? Insieme a Calderini fu uno dei primi acquisti per il nuovo campionato cadetto. A dirla tutta l’attaccante fu vicino al Foggia già nel mercato di gennaio ma rimase a Messina fino alla fine del campionato per la ferma volontà di Lucarelli, allora allenatore dei peloritani. Esterno offensivo tutto sinistro di origine serbo-francese, di proprietà del Genoa e dagli improbabili capelli biondi, Manuel David Milinkovic rappresentava per la società il fiore all’occhiello della rosa in costruzione tanto più che per regolamento, essendo nato nel 1994, risultava un under.
Gli fu assegnato il n. 11 di maglia e fu fra gli “eroi” di Vicenza, autore della terza rete che sancì la vittoria per 1-3 in Coppa Italia ed il superamento del turno. A Marassi, nel gradino successivo contro la Sampdoria, giocò per 58’ minuti lasciando il posto proprio a Calderini.
Fu l’ultima sua esperienza in rossonero. Nel caldo agosto foggiano la società decise di disfarsene, sembrerebbe su richiesta dello stesso giocatore, nonostante un ultimo ripensamento non accolto, così come confermò il diesse di quei giorni, Beppe Di Bari.
Il motivo del suo abbandono non è stato mai reso noto da fonti ufficiali ed è per questo motivo legato a leggende metropolitane confluite in una sorta di fiction di provincia con gli attori principali che cambiano di bocca in bocca. Il giocatore partì alla volta della Premiership scozzese nell’Hearts of Midlothian, storico club di Edimburgo fra le cui fila militò anche Stefano Salvatori ex di Milan e Fiorentina e scomparso il mese scorso all’età di 49 anni. L’apporto di Milinkovic, fino ad oggi, non sarà certamente ricordato negli annali: 11 le presenze sui 17 incontri giocati dalla squadra per un totale di 490 minuti effettivi. E’ subentrato dalla panchina in sette occasioni mentre è stato sostituito tre volte. Sono solo due le partite che lo hanno visto in campo per tutti i novanta minuti, conclusesi entrambe con il pareggio. Nell’ultima gara vinta sul Motherwell per 1-0 è entrato al 22’ per poi uscire al minuto 88. Desolatamente vuota risulta ancora la casella dei gol segnati.
Chissà se a Foggia la sua resa sarebbe stata differente, certo è che proprio la non perfetta gestione dell’affaire Milinkovic e delle sue conseguenze ha segnato l’inizio di una stagione che si sta rivelando per i colori rossoneri un vero e proprio ricettacolo di problemi.