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Certi amori non finiscono: Storia dei ritorni di fiamma rossoneri

La notizia del ritorno di Sua Maestà Pietro Iemmello nelle file del Foggia ha riacceso gli animi dei tifosi fino ad ora perplessi per un apparente immobilismo sul mercato degli acquisti, ma sempre fiduciosi nelle capacità del diesse Nember e certi delle disponibilità dei Sannella Bros.

I déjà vu in  casa rossonera non sempre hanno portato i risultati sperati assumendo a volte il sapore della minestra riscaldata. E’ il caso dell’operazione nostalgia che nel 2010 vide il ritorno del trio delle meraviglie formato da Casillo, Zeman e Pavone, artefici ad inizio anni  ’90 di un miracolo calcistico riconosciuto in tutto il mondo. L’entusiasmo della piazza svanì quando a fine campionato la squadra si classificò al sesto posto staccata di dieci punti dagli spareggi promozione che videro impegnate, invece, Benevento, Atletico Roma, Taranto e Juve Stabia.

Escludendo le guide tecniche delle ultime stagioni che hanno visto sulla panchina susseguirsi ex calciatori rossoneri come Padalino, De Zerbi, Stroppa e l’attuale Grassadonia, uno degli esempi positivi di “ritorno a casa” è rappresentato da Cristian Agnelli che ha vestito la gloriosa casacca dei satanelli giovanissimo già nel campionato 2001/02 per poi indossarla nuovamente per 12 gare nella prima parte del campionato del 2010/11. Dopo essere passato al Barletta ed alla Spal, nel 2012 ritorna in pianta stabile in rossonero diventando il capitano e la bandiera della squadra.

Tommaso Coletti ha più volte preso il biglietto di andata e ritorno per Foggia, iniziò nel 2007 quando rimase in rossonero per due stagioni per un totale di 47 gare e 4 reti, per poi tornare per tre gare nel dicembre del 2011. Infine nel 2015 fu richiamato da de Zerbi che lo volle a tutti i costi per guidare la difesa. Contribuì nell’anno successivo alla promozione in B. Ceduto a gennaio 2018 alla Triestina, nel triennio, il canosino ha collezionato 71 presenze condite da 4 marcature.

Destino comune da “ figliol prodigo” per due artefici della storica promozione in cadetteria infatti sia Giovanni Stroppa che Giuseppe Di Bari in più riprese hanno militato nel Foggia. Il primo venne alla corte di Zeman nel campionato 1993/94 per poi tornare nell’era di Coccimiglio nel 2004/05 mentre il secondo dopo le 5 stagioni dal ‘92 al ’97 ritornò per giocare 5 partite nel 2005.

Anche Mirko Velardi ed Alessandro Moro fecero la spola per due volte con destinazione Daunia nei primi anni del 2000.

Ma un capitolo a parte è da dedicare agli attaccanti: Nunzio Di Roberto dopo l’esaltante stagione 2007/08 nella quale segnò 13 gol in 33 partite e dopo la parentesi Frosinone, ritornò in rossonero nel 2009 con risultati meno soddisfacenti e con una sola marcatura in 17 gare. Più brillante è stata l’esperienza di Umberto Del Core che può vantare un ruolino di tutto rispetto con 77 presenze e 35 gol nel biennio 2002/04, e che dopo aver seguito Pasquale Marino ad Arezzo e Catania e dopo una poco brillante avventura a Cesena ritornò a Foggia nel 2007 per timbrare per altre 42 volte il cartellino ed esultare per altre 12 segnature. Andando indietro negli anni, bisogna ricordare la carriera di Antonio Bordon, bomber di razza, in rossonero dal 1975 al 1978 (93 presenze e 22 reti) e poi, dopo essere stato al Bologna ed al Cesena, dal 1981 al 1984 (73 presenze e 16 reti).