Sabato mattina ore 8: il web diffonde la notizia che un calciatore del Foggia è stato arrestato, si parla del Bisceglie ma la notizia non è ancora chiara. Ciascun tifoso rivive altre mattine, altri bruschi risvegli e comincia a rivedere film già visti e rivisti.
Ci vuol poco a capire che il calciatore in questione è Giordano Maccarrone, vissuto quest’anno sempre ai margini della squadra per lunghi infortuni o forse per motivi disciplinari ma il suo nome continua ad essere associato al Foggia e questo dà fastidio, crea comunque tensioni. E anche quando la Questura di Catania prima e la società guidata da Felleca fanno chiarezza, il solo fatto che qualcuno abbia potuto insinuare che fosse coinvolta anche la squadra rossonera, ha un netto effetto ansiogeno sulla piazza, da anni maltrattata e ingannata. La piazza, comunque, in questo sabato di novembre, resta ferita perchè, anche se bisbigliato, il nome del Foggia è rimbalzato di bocca in bocca.
La gente ha ribrezzo ormai per notizie riguardanti processi, ricorsi, arresti, la gente vuol sol vedere rotolare il pallone in campo, esultare, imprecare, gioire, soffrire ma solo per vicende vissute sul prato verde degli stadi.
Meno male che, dopo poco più di 24 ore, c’è l’Altamura che proietta il Foggia alla bella realtà dei tre punti, a quella realtà che, per fortuna, fa dimenticare tutto il resto. Vogliamo credere che tutto il resto ci debba appartenere a lungo.
Abbiamo già dato, abbiamo già pagato un prezzo troppo alto per tornare a rivivere quelle tristi giornate
