di Alberto Mangano
Ci sono delle partite che vanno vinte al di là dei tre punti, al di là del riscatto per un periodo così e così. Ci sono partite come Salernitana Foggia che racchiudono mille motivi per essere vissute intensamente e per dare un valore aggiunto a quello che già i tre punti possono dare.
La vittoria del Foggia a Salerno ha il sapore di un riscatto che si aspettava da troppo tempo perchè erano 20 anni che le due squadre non si incontravano nel campionato cadetto, da un maledetto 7 giugno 1998, giornata di sofferenza per il popolo rossonero tutto.
Ciascun foggiano avrebbe voluto vivere in campo questo riscatto, avrebbe voluto guidare la sua squadra alla conquista di una vittoria fondamentale, bella ma soprattutto importante per la storia.
La fortuna di alzare le braccia al cielo in mezzo al campo, è toccata a Cristian Agnelli che, in certi frangenti, è sembrato un ultras in campo, ha saputo guidare, tramite la sua foggianità e la sua appartenenza, la sua squadra verso una vittoria insperata ma meritata.
Cristian è tornato, con la sua caparbietà, con la sua determinazione, con il suo carisma, quello che conosciamo dai tempi dei polverosi e anonimi campi della serie D, da quando ha preso la squadra per mano e l’ha accompagnata in questa entusiasmante scalata.
Ad ogni sessione di mercato si parla di entrate e di uscite ma il nome di Cristian non è mai comparso nei taccuini degli operatori di mercato.
Lui è il Foggia, lui è colui che accoglie, incoraggia e sprona i nuovi, lui è quello che insegna a tutti la foggianità e soprattutto spiega a tutti cosa significa indossare quella maglia.
Agnelli è stato e resta il calciatore che tutti gli allenatori vorrebbero, perché forse è lui il vero allenatore in campo e, al di là delle scelte tecniche che l’allenatore farà d’ora in avanti, non si dovrà mai fare a meno del suo apporto nel gruppo perchè non a tutti capita la fortuna di indossare la maglia della squadra del cuore ma, quando la senti tatuata addosso, riesci a dare quel qualcosa in più che può far avverare i sogni.