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A questo punto fermiamo i campionati

Un tempo i giornalisti sportivi cercavano di sviscerare i problemi di una squadra, interpretavano le tattiche dei vari allenatori, intervistavano i calciatori, discutevano sulle decisioni arbitrali. Ora gli interlocutori cominciano a cambiare, si pensa agli avvocati da invitare ai talk show televisivi, si interpretano le sentenze, ci si ritrova all’improvviso in un mondo tutto nuovo.
E sarà sempre più necessario commentare i campionati di calcio con i codici in mano visto che ormai la giustizia ordinaria è entrata di fatto nel mondo che ruota intorno ad un pallone. La stessa giustizia ordinaria ha, tra l’altro, i suoi tempi che non vengono scanditi dall’inizio e dalla fine di una stagione agonistica e che pertanto creano un disorientamento negli appassionati del calcio in generale, sia in quelli che aspettano decisioni favorevoli alla propria squadra ma anche in quelli che continuano a dover tirare avanti nella più assoluta instabilità.
Il TAR oggi decide, domani tocca di nuovo alla Lega ed intanto siamo quasi a novembre. Si pensi un momento soltanto al fatto che ci sono società che in passato hanno avuto penalizzazioni anche per un solo giorno di ritardo nella presentazione per esempio di una fideiussione. Le giustizie sono diverse, è vero, ma le società sono sempre lì con i problemi di bilancio, con le rose da allestire e magari sono ferme perchè aspettano i risultati di ricorsi e di relative sentenze.
Non sarebbe meglio fermarci tutti ed aspettare senza esser costretti poi a recuperare dovendo disputare magari gare ogni tre giorni?
Non entro nel merito delle decisioni delle varie assemblee, dei vari tribunali, non ci riesco, riconosco i miei limiti, voglio continuare a parlare di moduli, di rigori non assegnati e di calciomercato ma consentitemi di dire che ormai la misura è colma, sospendessero pure tutto e prendiamoci tutti insieme un anno sabbatico.