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Il secondo addio di Totti

di Massimiliano Contini

Ci sono delle persone, delle città e delle storie che sono indissolubilmente collegate tra di loro e che niente e nessuno potrà distaccare l’uno dall’altra, perché se cosi fosse sarebbe gravissimo.
Provate ad immaginare Liverpool senza i Beatles, i Queen senza Freddie Mercury o addirittura gli Stati Uniti senza la Statua della Libertà. Se tutto ciò fosse accaduto davvero a quest’ora il mondo non avrebbe mai potuto ammirare codesti capolavori artistici e soprattutto avrebbe perso un grande pezzo di storia mondiale, dal quale poter imparare tantissime cose. Ecco, oggi c’è stato l’addio ufficiale di Totti alla Roma, dopo trent’anni, la sponda giallorossa della capitale perde il suo re, il suo condottiero, ma soprattutto la sua anima. Il sottoscritto non tifa Roma, ma quando si parla di Totti si cita di fatto una leggenda della capitale italiana e del calcio internazionale, ed a mio avviso le leggende in qualsiasi campo abbiano operato (musicale, sportivo, teatrale, ecc..) meritano rispetto, e non devono essere vilipese in nessun modo, perché se danneggi una leggenda danneggi la città nella quale, la leggenda stessa ha vissuto e scritto la storia. Senza dubbio una carriera sportiva di successo non ti assicura automaticamente un ruolo da dirigente in futuro ma, caro presidente della Roma James Pallotta lei, che proviene dal mondo dello sport americano, dovrebbe sapere benissimo che proprio li, nella vostra nazione a stelle strisce c’è un grande rispetto per le leggende sportive e per i miti americani in generale, proprio perché gli statunitensi hanno capito che senza passato non c’è futuro. Ancora oggi i Los Angeles Lakers rendono omaggio ai grandissimi Kareem Abdul-Jabbar e Earvin “Magic” Johnson , Chicago fa lo stesso con Michael Jordan, e cosi via.
E’ vero, Francesco Totti doveva guadagnarsi con lo studio il ruolo da dirigente, ma allo stesso tempo per tutto quello che ha fatto e dato alla società AS Roma si meritava d’esser membro operativo dello staff dirigenziale giallorosso proprio per garantire la continuità ed unione tra passato, presente, futuro, citta e tifosi vecchi e nuovi, perché caro Presidente Pallotta, a parer mio, senza l’unione di questi fattori nessuna squadra potrà vincere mai nulla. A Francesco auguro che il proprio amore per la Roma faccia un giro immenso e poi possa ritornare laddove tutto è cominciato, ossia a Trigoria, resta il fatto che comunque vada quando si penserà alla “magica” si penserà a Totti, perchè Totti è la Roma, perchè Roma senza Francesco Totti è come Roma senza il colloseo, senza San Pietro, senza la Fontana di Trevi per questo merita solo un immenso rispetto!!! “Grazie France’…”