di Massimiliano Contini
Mi sono preso volutamente qualche ora in più per riflettere e scrivere il mio pensiero sulla gara di sabato pomeriggio giocata dal Foggia in casa del Padova e terminata con uno scialbo 1-1 che non serve praticamente a nulla ai fini della corsa salvezza dei satanelli. Nel post gara sia in tv che sui social ho sentito e letto tante opinioni relative al momento non positivo del Foggia: Chi se la prende con capitan Agnelli per l’errore che di fatto è costato il gol del pareggio del Padova, chi se la prende con Padalino e addirittura c’è chi vorrebbe nello spogliatoio del Foggia uno psicologo. Bene, facciamo un attimo di chiarezza prima di aprire bocca o di scrivere sui social. Questa squadra è praticamente la stessa che con Stroppa nella seconda metà dello scorso campionato ha praticamente rimontato dall’ultimo posto sino ad arrivare a classificarsi al nono posto a pochissimi punti dai playoff poi acciuffati, ahimè, dal Perugia. A parer mio non credo che nel giro di pochi mesi i giocatori del calibro di Kragl, Gerbo, Deli e via discorrendo siano diventati improvvisamente dei brocchi incapaci di mettere insieme quattro passaggi di fila, invece è interessante analizzare come il Foggia e il Crotone di Stroppa non stiano certamente facendo un buon campionato, questo cosa significa? Questo vuol dire che il divorzio tra il tecnico milanese e la compagine foggiana ha rappresentato un momento difficile per entrambe le parti che infatti risultati alla mano fanno fatica a riprendersi da quello che di fatto è stato un divorzio pesante da mandar giù. Evidentemente in estate la squadra ha subito una sorta di trauma quando ha saputo dell’addio di mister Stroppa, è vero che morto un allenatore se ne fa un altro, ma non tutti gli allenatori riescono a stabilire quel feeling sportivo ed umano che si crea tra allenatore e spogliatoio (un esempio su tutti e l’Inter di Mourinho, con l’allenatore portoghese l’Inter vinse tutto, poi dopo il suo addio il club milanese pur cambiando molti allenatori non è riuscito più a ripetere i trionfi passati). Ritornando a Stroppa, a mio avviso la fetta di colpa più grande durante questo periodo nero è d’attribuire a tutti i calciatori e ora vi spiego il perché: Avete notato come indipendentemente da Grassadonia o Padalino i giocatori in campo da Settembre ad oggi commettano di fatto sempre gli stessi errori tecnici? Perchè scendono sul terreno di gioco con troppa presunzione, loro pensano di poter fare tre gol in venti minuti e di poter vincere le gare solo perché hanno in squadra gente che si chiama Kragl, Iemmello, Galano, Billong..etc.. il nome stampato sulla maglia conta zero se poi in campo non si corre o non si ragiona da squadra. Personalmente credo che per uscire da questa crisi il mister debba far tornare con i piedi per terra tutti i calciatori del Foggia ricordando loro che la salvezza non te la regala nessuno, ma te la devi guadagnare sul campo lottando e sudando fino al 95 minuto di ogni partita. Infine credo, altresì, che Padalino debba smettere di cambiare ogni settimana la formazione e si deve concentrare su dei calciatori base, solo con delle certezze si può uscire dalla crisi, cambiare ogni volta aumenta soltanto la confusione all’interno della squadra. Quali sono queste certezze? Secondo me si deve ripartire da Galano trequartista a supporto del tandem Mazzeo e Iemmello, Gerbo titolare fisso e Kragl dirottato nuovamente a centrocampo sulla fascia sinistra. Speriamo che contro il Benevento si possa finalmente voltare pagina. Forza Foggia!!!!